21/10/14

Cotognata di inizio autunno

Le giornate si stanno piano piano accorciando, l'aria è ancora tiepida e i colori della natura virano verso rossi, gialli e arancio.


In questa stagione anche i frutti sono così affascinanti e particolari, hanno dentro di sè il calore e la luce del sole estivo.


Così anche quest'anno sono maturate le mele cotogne. Che poi in effetti sono della famiglia delle pere o giù di lì, ma poco importa. La cosa fantastica è cosa si riesce a tirar fuori da questo frutto meraviglioso e profumatissimo: La Cotognata!
La ricetta è semplice, ma ci vuole la pazienza delle cuoche esperte per rispettare i giusti tempi. Per me l'ha cucinata la mia mamma, Piera, e infatti per me è una ricetta evocativa e piena di tenerezza.


COTOGNATA o pasta solida di cotogne.

Mele cotogne, acqua q.b., succo di un limone, zucchero (800 gr per ogni chilo di passato di cotogne)

Pulite le cotogne con un canovaccio umido per togliere tutta la peluria che le ricopre. Preparate una casseruola con acqua leggermente acidulata con il succo del limone; tagliate le mele a pezzi senza sbucciarle e mettetele mano a mano nell'acqua acidulata.
Cuocete per circa mezz'ora da quando prende a bollire.
Passate il tutto al passaverdure fine per eliminare torsoli e bucce e pesate. Rimettete sul fuoco unendo lo zucchero. La proporzione dello zucchero è di 800 gr per ogni chilogrammo di composto.
Ricominciate a cuocere mescolando bene e a fondo, perché la cotognata tende ad attaccarsi, calcolando circa quaranta minuti da quando inizia a bollire. Vedrete che la cotognata appare di un bel colore rosa carico e si staccherà dalle pareti del recipiente.


A questo punto stendetela subito, livellandola con la lama di un coltello, su un foglio (o più a seconda della quantità) di alluminio leggermente unto d'olio. Lo spessore dovrà essere di circa un centimetro.
Lasciate in luogo tiepido per circa due o tre giorni coperta solo di un telo di garza, in modo che asciughi molto bene.
Quando è ben rappresa e asciutta potrete tagliare a tavolette e quadretti ed è pronta per essere conservata in vasetti di vetro spolverizzata di zucchero.


La cotognata è ottima come merenda, è energetica e dolcissima, una vera delizia.





16/10/14

"Pàleo - Arte primitiva" ad Avigliana (TO) da sabato 18 ottobre 2014

Sabato pomeriggio verso le 16:00 inauguro la mia prima mostra.


Ho condiviso questa esperienza con una persona speciale, con la persona alla quale attribuisco la scintilla per la mia "passione ceramica". Questa persona è il maestro Giulio Vigna che con la sua dolcezza e pazienza mi ha coinvolta in questa bellissima avventura.

L'idea è nata quasi un anno fa, quando la galleria "Arte Per Voi" mi ha proposto di fare una mostra con le mie ceramiche e Giulio Vigna ha accettato la mia "proposta indecente". In questa galleria ho sempre trovato persone gentili ed accoglienti, sono stata ospitata da Giuliana Cusino nelle sue mostre personali, ed è lei che ha stimolato il mio processo creativo con idee sempre nuove e interessanti.

Con Giulio Vigna abbiamo deciso di lavorare su un tema arcaico. Lui ha lavorato su acquerelli e pastelli dove ha riletto  gli alfabeti preistorici delle incisioni rupestri, i segni e i significati di quello che uomini antichi hanno tramandato per generazioni istoriando le pareti di caverne segrete.
Io ho cercato di seguirlo lavorando con argille molto rustiche e suggestioni preistoriche.

Ho lavorato con entusiasmo su questo tema che mi ha dato la libertà interpretativa svincolata dalla ricerca della precisione. Il gres nero, ruvido, primitivo è stato legato e intriso con la purezza della porcellana, inciso con segni di piante e foglie, smaltato con colori che ricordano la purezza delle acque e del cielo. Alcuni lavori sono andati oltre al mio lavoro di vasaio, per esempio "lo Sciamano", quello che è rappresentato nella locandina, è proprio un omaggio a una figura antica, anche se non lo nego, il mio lavoro passa sempre e comunque da una sfida tecnica e una ricerca sulle forme e sui materiali.

Scrive di noi Giuliana Cusino:
"Giulio Vigna ha coltivato da sempre la passione per le incisioni rupestri viaggiando e collezionando immagini provenienti da varie parti del mondo. Ne sono conseguenza acquerelli e pastelli in cui si rincorrono segni, quasi le note musicali in uno spartito, che originano cadenze e ritmi con composizioni immediate, pure, libere.
Vi rivivono animali grandi  e generosi di forme e, accanto a questi i contorni dell'umanità primitiva che inizia il suo cammino.

A lui si affianca Sonia Girotto che, chiamata in causa per questa ostra, ha saputo creare oggetti evocativi favorita dall'uso della più antica e plasmabile delle materie: l'argilla.
Ecco dunque una ricca raccolta di vasi in cui convivono in armonia materie grezze e rudi con seriche e delicate porcellane. Ciotole nere, come di lava, nascondono cuori di fuoco, di cielo o ancora di acqua cristallina.
E ancora maschere, quasi feticci rituali evocanti lontanissimi antenati.

Quando l'uomo paleolitico dipingeva un'immagine credeva di possedere la cosa stessa: si attuava dunque una magia. La stessa magia che pervade questa mostra nel momento in cui i numerosi elementi che la compongono concorrono ad evocare nel visitatore antiche, ancestrali memorie."

Spero che il nostro lavoro riesca a far passare il rispetto per i segni che uomini antichi hanno lasciato sul nostro pianeta, alla ricerca di un rito, una divinità, una preghiera, o forse solo della bellezza...

L'inaugurazione è per sabato 18 ottobre alle 16:00.
Il posto è: Galleria "Arte per Voi" piazza conte Rosso 3 ad Avigliana - TO