08/02/16

Da qua a là



Con l'inizio di febbraio nasce la voglia di fare le pulizie di primavera e, quindi, un pò d'ordine anche on line.
Da poco ho aperto il mio sito personale con annesso e-shop all'indirizzo: www.lofficinadellaceramica.it.
Nel sito c'è anche una sezione dedicata al blog in modo da avere tutte le risorse legate al laboratorio in un posto più comodo.
Per ora lascerò aperto questo blog anche perchè in questo posto ci sono tanti ricordi di quest'avventura che dura da quasi 10 anni.
Spero che mi seguirete anche sul nuovo blog dove cercherò di caricare contenuti interessanti.
Per ora: "Arrivederci!"

13/10/15

L'OFFICINA #wip - making roses pt 1





#wip - making roses Pt. 1






17/06/15

Prova colore #1

Vorrei iniziare una piccola serie di post nei quali raccogliere le forme e i colori che utilizzo in laboratorio.

Oggi comincio con due ciotole realizzate a lastra. Nella parte interna sono colorate con ingobbio giallo senape e blu scuro e poi smaltate con uno smalto trasparente. Nella parte esterna sono impresse con un centrino realizzato all'uncinetto e non smaltate. Le ciotole sono realizzate in gres e sono disponibili nel mio negozio on-line: www.lofficina.etsy.com


15/12/14

L'Officina a "Omaggio a Tutankhamon - L'arte egizia incontra l'arte contemporanea" - Oderzo (Treviso)

Sabato 20 dicembre inaugura a Palazzo Foscolo, Oderzo (Treviso) una importante mostra curata dalla dott.ssa egittologa Donatella Avanzo:  "Omaggio a Tutankhamon - L'arte egizia incontra l'arte contemporanea".
Alla mostra saranno presenti anche alcune ceramiche realizzate nel mio laboratorio.


In particolare ho realizzato delle riproduzioni di coppe, vasi e calici che riprendono lo sgargiante turchese della faience egizia.

Una di queste è una coppa per il vino che raffigura una ragazza che suona il liuto adagiata su un cuscino e incorniciata da fiori di loto e tralci di vite. Dietro di lei una scimietta cerca di slacciarle la gonna.
Ecco le due immagini della coppa :




A sinistra la coppa originale in faience egizia risalente alla 18a o 19a dinastia, circa del 1400 - 1300 a.C. (conservata nella collezione del museo olandese di Leiden Rijksmuseum van Oudheden)

A destra la coppa realizzata da me

Sono rimasta colpita dal colore che ha attraversato indenne più di tremila anni e dalla contemporaneità del tratto della decorazione. Lavorare a questi pezzi mi ha fatto pensare a chi, tremila anni fa, custodiva i segreti della ceramica e riusciva a realizzare con tecniche sofisticatissime dei pezzi immortali. 
Forse proprio a questa immortalità puntava quel popolo straordinario?

Se siete nella zona di Treviso dal 20 dicembre al 2 maggio potrete ammirare molte testimonianze dell'antico egitto, la ricostruzione in scala reale della tomba di Tutankhamon e opere contemporanee che omaggiano l'arte egizia. 

21/10/14

Cotognata di inizio autunno

Le giornate si stanno piano piano accorciando, l'aria è ancora tiepida e i colori della natura virano verso rossi, gialli e arancio.


In questa stagione anche i frutti sono così affascinanti e particolari, hanno dentro di sè il calore e la luce del sole estivo.


Così anche quest'anno sono maturate le mele cotogne. Che poi in effetti sono della famiglia delle pere o giù di lì, ma poco importa. La cosa fantastica è cosa si riesce a tirar fuori da questo frutto meraviglioso e profumatissimo: La Cotognata!
La ricetta è semplice, ma ci vuole la pazienza delle cuoche esperte per rispettare i giusti tempi. Per me l'ha cucinata la mia mamma, Piera, e infatti per me è una ricetta evocativa e piena di tenerezza.


COTOGNATA o pasta solida di cotogne.

Mele cotogne, acqua q.b., succo di un limone, zucchero (800 gr per ogni chilo di passato di cotogne)

Pulite le cotogne con un canovaccio umido per togliere tutta la peluria che le ricopre. Preparate una casseruola con acqua leggermente acidulata con il succo del limone; tagliate le mele a pezzi senza sbucciarle e mettetele mano a mano nell'acqua acidulata.
Cuocete per circa mezz'ora da quando prende a bollire.
Passate il tutto al passaverdure fine per eliminare torsoli e bucce e pesate. Rimettete sul fuoco unendo lo zucchero. La proporzione dello zucchero è di 800 gr per ogni chilogrammo di composto.
Ricominciate a cuocere mescolando bene e a fondo, perché la cotognata tende ad attaccarsi, calcolando circa quaranta minuti da quando inizia a bollire. Vedrete che la cotognata appare di un bel colore rosa carico e si staccherà dalle pareti del recipiente.


A questo punto stendetela subito, livellandola con la lama di un coltello, su un foglio (o più a seconda della quantità) di alluminio leggermente unto d'olio. Lo spessore dovrà essere di circa un centimetro.
Lasciate in luogo tiepido per circa due o tre giorni coperta solo di un telo di garza, in modo che asciughi molto bene.
Quando è ben rappresa e asciutta potrete tagliare a tavolette e quadretti ed è pronta per essere conservata in vasetti di vetro spolverizzata di zucchero.


La cotognata è ottima come merenda, è energetica e dolcissima, una vera delizia.





16/10/14

"Pàleo - Arte primitiva" ad Avigliana (TO) da sabato 18 ottobre 2014

Sabato pomeriggio verso le 16:00 inauguro la mia prima mostra.


Ho condiviso questa esperienza con una persona speciale, con la persona alla quale attribuisco la scintilla per la mia "passione ceramica". Questa persona è il maestro Giulio Vigna che con la sua dolcezza e pazienza mi ha coinvolta in questa bellissima avventura.

L'idea è nata quasi un anno fa, quando la galleria "Arte Per Voi" mi ha proposto di fare una mostra con le mie ceramiche e Giulio Vigna ha accettato la mia "proposta indecente". In questa galleria ho sempre trovato persone gentili ed accoglienti, sono stata ospitata da Giuliana Cusino nelle sue mostre personali, ed è lei che ha stimolato il mio processo creativo con idee sempre nuove e interessanti.

Con Giulio Vigna abbiamo deciso di lavorare su un tema arcaico. Lui ha lavorato su acquerelli e pastelli dove ha riletto  gli alfabeti preistorici delle incisioni rupestri, i segni e i significati di quello che uomini antichi hanno tramandato per generazioni istoriando le pareti di caverne segrete.
Io ho cercato di seguirlo lavorando con argille molto rustiche e suggestioni preistoriche.

Ho lavorato con entusiasmo su questo tema che mi ha dato la libertà interpretativa svincolata dalla ricerca della precisione. Il gres nero, ruvido, primitivo è stato legato e intriso con la purezza della porcellana, inciso con segni di piante e foglie, smaltato con colori che ricordano la purezza delle acque e del cielo. Alcuni lavori sono andati oltre al mio lavoro di vasaio, per esempio "lo Sciamano", quello che è rappresentato nella locandina, è proprio un omaggio a una figura antica, anche se non lo nego, il mio lavoro passa sempre e comunque da una sfida tecnica e una ricerca sulle forme e sui materiali.

Scrive di noi Giuliana Cusino:
"Giulio Vigna ha coltivato da sempre la passione per le incisioni rupestri viaggiando e collezionando immagini provenienti da varie parti del mondo. Ne sono conseguenza acquerelli e pastelli in cui si rincorrono segni, quasi le note musicali in uno spartito, che originano cadenze e ritmi con composizioni immediate, pure, libere.
Vi rivivono animali grandi  e generosi di forme e, accanto a questi i contorni dell'umanità primitiva che inizia il suo cammino.

A lui si affianca Sonia Girotto che, chiamata in causa per questa ostra, ha saputo creare oggetti evocativi favorita dall'uso della più antica e plasmabile delle materie: l'argilla.
Ecco dunque una ricca raccolta di vasi in cui convivono in armonia materie grezze e rudi con seriche e delicate porcellane. Ciotole nere, come di lava, nascondono cuori di fuoco, di cielo o ancora di acqua cristallina.
E ancora maschere, quasi feticci rituali evocanti lontanissimi antenati.

Quando l'uomo paleolitico dipingeva un'immagine credeva di possedere la cosa stessa: si attuava dunque una magia. La stessa magia che pervade questa mostra nel momento in cui i numerosi elementi che la compongono concorrono ad evocare nel visitatore antiche, ancestrali memorie."

Spero che il nostro lavoro riesca a far passare il rispetto per i segni che uomini antichi hanno lasciato sul nostro pianeta, alla ricerca di un rito, una divinità, una preghiera, o forse solo della bellezza...

L'inaugurazione è per sabato 18 ottobre alle 16:00.
Il posto è: Galleria "Arte per Voi" piazza conte Rosso 3 ad Avigliana - TO

18/06/14

07/06/14

Quasi estate e ricetta semplice




Finalmente! Le giornate lunghissime e il sole che non scende mai fanno venir voglia di stare sempre fuori e di cenare all'aria aperta. Si iniziano anche a raccogliere le prime verdure dell'orto, erbette, zucchine, cipollotti e basilico.




Tutto perfetto per inaugurare la nuova linea di ceramica in gres nero che ho prodotto nel mese di maggio. Così Ricky ha deciso di cucinare una ricetta rustica e semplice da gustare all'aperto.

Frittata verde con salsa di peperoni

Ingredienti:
un peperone rosso
un ciuffo di biete o erbette
qualche foglia di salvia e basilico
6 uova
olio, burro e uno spicchio d'aglio


Penso che la frittata sia una delle ricette più semplici e realizzabile da tutti, ma la spiego comunque in breve qui di seguito. Inoltre si può preparare con le verdure che si hanno a disposizione e verrà sempre buonissima.


Per prima cosa mettere il peperone ad arrostire in forno, in una teglia sopra un foglio di carta forno. Quando è bello arrostito farlo raffreddare dentro a un sacchetto di plastica per alimenti ben chiuso così da poterlo poi pelare agevolmente.

Mentre il peperone si raffredda preparare la frittata. Rompere le uova in una ciotola e aggiungere le erbette tagliate sottili. In una padella con un pò di burro fuso far cuocere la frittata dorandola dalle due parti.


Preparare la salsa di peperone frullandolo per bene con un pò di olio, sale e, se piace, un pezzettino d'aglio.


Per servire ho messo la crema di peperoni in una ciotolina e la frittata tagliata a fette su un ampio piatto in gres nero. 


Naturalmente i piatti e le ciotole sono disponibili nel mio shop on line: www.lofficina.etsy.com ;)
Info per lavori su ordinazione alla mail: info@lofficinadellaceramica.it





09/05/14

Creme Brulèe e rustico gres


Un'altra ricetta molto semplice da cucinare, un dolce semplice ma amato da tutti, la creme brulèe.

Gli ingredienti:

6 tuorli
500 ml di panna fresca
125 ml di latte
130 gr di zucchero
1 baccello di vaniglia

per guarnire: zucchero semolato



Innanzitutto accendo il forno a 180° C così da averlo già caldo per infornare.
Metto il latte in una pentola con la panna, i semi di vaniglia estratti dal baccello e il baccello e porto lentamente ad ebollizione.  In una ciotola metto i rossi d'uovo e lo zucchero e li mescolo lentamente con un cucchiaio di legno senza formare schiuma.
Quando il latte bolle tolgo il baccello di vaniglia e verso lentamente a filo il composto caldo nei rossi d’uovo, mescolo continuamente fino a che il composto non è omogeneo.
Si preparano 6 ciotoline da forno monoporzione(sono perfette quelle in gres) e ci verso il composto ottenuto filtrandolo con un colino.
A questo punto inforno mettendo le ciotole a bagno maria in una teglia con dell'acqua bollente e cuocio in forno a 180° per circa 50 minuti.
Quando la superficie della creme brulè è compatta e dorata tolgo la teglia dal forno e lascio intiepidire.
A questo punto cospargo la superficie con uno strato di zucchero semolato e caramellizzo con l'apposito attrezzino a gas. Oppure si può mettere a cristallizzare per qualche minuto sotto il grill incandescente.
Appena formata la crosticina dorata la creme brulèe é pronta.

Se invece non avete tempo o voglia di prepararla a partire dagli ingredienti base, ci sono in commercio degli ottimi preparati che vi prenderanno solo pochi minuti, anche se naturalmente, non sarà la stessa cosa.



Le ciotole sono disponibili nel mio shop su Etsy: www.lofficina.etsy.com


03/04/14

Una ricetta che viene da lontano in una ciotola "L'Officina"

Mi continua a sorprendere come, attraverso la rete, le cose possano accadere. Accadde così che una blogger del New Jersey, girovagando su Etsy si imbatté nel mio shop e, vedendo una mia ciotola in gres nero, pensò a una ricetta da preparare per il suo blog.


Ieri sera mi ha mandato il link al post e naturalmente mi ha fatto molto piacere, primo, vedere una mia ceramica in uso e, secondo, fotografata da un professionista.


Ecco quindi la ricetta:

Gobi(Cauliflower) Manchurian


Grazie Viji e Manoj.