25/10/10

Giochi di bimbi!

Il mio Giacomo all'opera


Si sa, lavorare con i bimbi mi piace tantissimo. E mi piace tantissimo anche la loro creatività: disordinata, faticosa da seguire, ma piena di energia. Così domenica 10 ottobre durante il mercato del Fungo di Giaveno che, a dire il vero, dal punto di vista commerciale è stato moooooolto scarso, ho messo su due tavoloni un pò di argilla, qualche libro di favola e un bel pò di bambini incuriositi si sono avvicinati per giocare. Il tutto poi era "GRATIS" e quindi le mamme li hanno lasciati giocare indisturbati (hi! hi!).

L'idea di base, la scintilla creativa è stata la favola.

Partendo da una pallina di argilla i bambini dovevano fare una sfoglia appiattendo con un
cilindro di legno. Poi si rappresentava la favola scelta aggiungendo particolari in rilievo o incidendo l'argilla.

Mani indaffarate.

Ad un certo punto ho anche chiesto ai miei parenti di bloccarmi la prossima volta che mi vengono queste idee, perchè effettivamente, è un pò caotico un laboratorio del genere fatto in una piazza dove di bambini ne sono passati veramente tanti. Però i bambini hanno saputo ricambiare con i loro sorrisi soddisfatti e le loro manine sporche.

Vabhé! Non mi lamento, alla fine mi sono anche un pò commossa.



Comunque a chi interessasse o avesse voglia di passar parola ho iniziato i corsi in laboratorio per i bambini di:
Manipolazione dell'argilla
Pittura su ceramica
Feltro di lana all'acqua
Preparazione del Natale
Mamma /bambino
Ho organizzato i corsi in cicli mensili per poter dare una continuità al corso scelto e poter quindi terminare i lavori cominciati.
Sono 4 incontri di circa un'ora e mezza.
I corsi si tengono in laboratorio il lunedì e il mercoledì dalle 17:00 alle 18:30
o il sabato dalle 10:00 alle 11:30.

21/10/10

Introduzione al Paperclay


Sollecitata da due mie amiche propongo per sabato 6 novembre 2010 un piccolo corso di introduzione al paperclay. Per chi fosse interessato ad unirsi a noi il ritrovo è verso le 9.30 presso il mio laboratorio. Lavoreremo un pò al mattino e un pò nel primo pomeriggio preparando l'impasto, provando varie tecniche applicabili e assemblando fogli di paperclay asciutti preparati precedentemente da me. Sarà divertente!

Chi è interessato può scrivermi anche solo per informazioni: info@lofficinadellaceramica.it

16/10/10

Considerazioni personali


Oggi mi sono proprio divertita!

Ho passato un periodo un pò cupo ragionando sulle priorità che devo fissare per riuscire nella mia impresa. Se qualcuno si fosse perso qualche puntata la mia impresa è quella di riuscire a vivere del mio lavoro che coincide anche con la mia passione. Secondo il principio che per star bene bisogna assecondare il proprio istinto e la propria indole, sto cercando di realizzare impresa a partire da una attività che potrebbe rimanere nell'ambito dell'hobby. Cos'è allora che fa scattare il meccanismo per il quale non puoi più fare a meno di assecondare il tuo istinto?

O l'alcool e robe varie o un più sano delirio....

Comunque adesso mi sono buttata nella pentola e per ora si sta al calduccio. Tornando al capo del filo del discorso una forte tensione mi tira verso ciò che è più commerciale, da qui la scelta di occuparmi a tempo pieno di ceramica d'uso, in questo periodo in cui per acquistare un coccio si considera prima la sua funzione e poi la sua estetica e la non la sua forma soltanto. Cercando di non dare un giudizio su ciò che ci circonda che mi sembra, anche se funzionale, sempre più brutto, oserei dire che si fa fatica a tirare avanti. Per fortuna la ceramica e quindi la manipolazione dell'argilla sta suscitando interesse presso le scuole del territorio, cosa che mi assicura anche una certa frequentazione del laboratorio.

Ma il pensare sempre e costantemente a fare qualcosa che sia anche pratico, che abbia una funzione e non sia solo un oggetto da tenere lì e guardare, mi ha veramente un pò annebbiato il cervello.

Senza considerare poi la valutazione del bello e del brutto. Se faccio una cosa che non serve e per di più è pure brutta....

Poi oggi mi sono tolta, come dire, il cappotto, i guanti, il berretto, la sciarpa, le calze di lana, tutta roba che mi ha appesantita per tutto questo periodo dicendomi un bel "Echissenefrega!".

Effettivamente non me ne è mai importato molto del giudizio delle altre persone, finchè poi non mi sono scontrata sui giudizi diretti ai miei pezzi. Non è vero che non me ne frega niente, se una mia cosa non piace ci sto male, ma ci sto male anche quando mi rendo conto che il giudizio è falsato da un finto pietismo... Cosa ancora più grave, sto male anche quando so che il giudizio è conforme al mio personale punto di vista. Praticamente non sto proprio tanto bene, e forse dovrei farmi vedere da uno bravo....

Allora oggi ho pensato di fare così. Ciò che faccio è una questione personale!

Il gusto è una questione soggettiva, non oggettiva come potrebbe essere la funzione di una ceramica. La ricerca del bello nella ceramica è un lavoro che passa attraverso la tecnica e la capacità di applicare la tecnica, non solo nella difficoltà di fare un pezzo. Come un atleta che riesce a fare un bel gesto tecnico senza manifestare apparentemente nessuno sforzo. Però quel gesto lo fa e lo sa fare nel migliore dei modi.

Ancor meglio mi viene da pensare a un trapezista che non solo è un atleta, ma nel suo gesto riesce a metterci anche la poesia, l'emozione che un artista riesce a comunicare.

Ecco, vorrei fare il trapezista! o ancor meglio il PAGLIACCIO!

Ritornando a oggi volevo raccontare che ho preso un pò di terra che avevo lì a disposizione sotto il banco, senza pensare neanche bene a che tipo di terra fosse e mi sono messa a lavorare liberando la testa dal concetto di funzione che ormai mi assilla. Ho fatto una statuina, non so se bella o brutta, non è importante come non è importante postare la foto qui per farvela vedere. L'importante è che mi sono divertita, rilassata, convinta che nel mio lavoro quello che manca ancora è la LIBERTA'. Ed è su quello che voglio lavorare.

Aleghe!

05/10/10

Viaggio

Consiglio a tutti di andare almeno una volta, almeno per un giorno in val di Funes. La natura è ancora la protagonista e le persone vivono seguendone il ciclo proprio come un tempo, come dovrebbe essere. La foto sopra, incredibilmente, non è stata ritoccata e quel paesaggio è così da sempre, o per lo meno da circa seicento anni, età indicativa della chiesetta di Santa Maddalena in primo piano.

So che non c'entra niente con la ceramica, ma questo tipo di turismo, vita, colori, natura, società, ritmo è ciò che a me piace, oserei dire ciò che desidero e cerco e che quindi mi condiziona.