18/05/10

Manici in salice piemontese

Come già confidato in post precedenti la mia forma ceramica prediletta è senza dubbio la teiera, e non starò qui a tediarvi con le mie laconiche motivazioni. Certo è che quando ho provato a foggiare teiere in stile giapponese alle quali poi applicare il classico manico in bambù mi sono ritrovata a scontrarmi con una dissonanza di fondo.

Tendenzialmente sono molto legata al mio territorio, ai mei paesaggi, ai boschi e alla natura che circonda la mia casa e i miei spazi. Questo mio legame contraddice il voler simulare una linea che tradizionalmente non appartiene alla mia cultura. Ho quindi eliminato il manico di bambù che mi sembrava lontano dalla mia linea formale e a questo punto mi si poneva il problema di come sostituirlo.
Guardandomi attorno, nel mio giardino e fra gli oggetti di casa ho trovato dei vecchi cesti di salice bianco che mio nonno aveva intrecciato durante gli inverni della mia infanzia e così ho trovato la risposta che cercavo. In maniera forse un pò romantica il legame tra la mia ceramica e il mio territorio è diventata così un pò più forte. Sicuramente le forme possono ricordare le teiere orientali, ma questo è dovuto al fatto che quelle sono la mia principale fonte di ispirazione e la mia idea di bellezza. Il manico però è un solido salice bianco piemontese.

Per chi può essere interessato può provarci facilmente in questo modo:

Quando le foglie non sono presenti sui rami (dall'autunno alla primavera) si possono tagliare i rami alla base del salice. Questi devono poi essere tenuti a bagno per almeno un giorno dopodiche possono essere agevolmente spellati. Si immergono di nuovo nell'acqua per almeno un giorno. L'acqua rende la fibra spugnosa del salice molto malleabile e così, dopo un pò di tentativi, si riusciranno a incurvare e intrecciare nelle forme che desideriamo.

Bisogna poi lasciare asciugare i manici affinchè tutta l'acqua evapori e poi si possono applicare alle teiere.
Io ho usato del filo di rame che ho infilato in un buchino praticato nel salice più grosso e poi avvolto attorno al terminale del manico. Come finitura si può dare un pò di impregnante a base d'acqua che rende il manico impermeabile e pulito.

L'utilizzo di un materiale della mia tradizione e costo di realizzazione praticamente nullo! Vi assicuro che la soddisfazione di aver prodotto i manici in proprio è stata notevole.

L'unico inconveniente è stato che per mettere a bagno i salici ho usato la mia capiente vasca da bagno per la gioia di tutta la famiglia.

5 commenti:

  1. Davvero un bellissimo post, l'ho letto con molto piacere..è dai tempi della scuola che non realizzo teiere..complimenti, perchè sono davvero belle! Saluti e buon lavoro, Serena.

    RispondiElimina
  2. Anch'io amo ciò che mi lega al mio territorio ed è entusiasmante trovare materiali altrettanto belli a quelli di altre culture e così vicini alla propria. Questa soluzione è una fantastica e personale interpretazione! Complimenti e grazie per le utili informazioni!

    RispondiElimina
  3. Belli, sembrano essere nati dal corpo terroso delle teire...il salice e la terra... l'acqua e il fuoco...ciao Laura dello StudioPotterPeveragno

    RispondiElimina
  4. Ciao Sonia,
    il tuo post è davvero molto ben spiegato, ti ringrazio perchè mi aiuti in un lavoro che sto facendo. Ho trovato un libro che ho comandato dall'America, Ceramic Projects, Forming Techniques, Edited by Anderson Turner, dove spiega, oltre a molti oggetti ineressanti in ceramica, anche la costruzione di manici per teiere. Te lo consiglio perchè ti da delle bellissime idee di intreccio che puoi fare con i tuoi salici, inserendo magari del materiale colorato. Mi aiuti perchè loro non spiegano molto la parte primaria come invece mi hai dato dettagli tu, grazie grazie grazie mille ^_^
    Un abbraccio
    Kica

    RispondiElimina
  5. Per ringraziarvi dei vostri graditissimi commenti aggiungo un particolare che mi ero dimenticata nel post. Per spellare i salici, dopo aver provato con i tradizionali legnetti, lame varie di coltello, forbici e altro, ho risolto il problema con un comunissimo ma preziosissimo pelapatate!!! E' perfetto per questo scopo!

    RispondiElimina

Ogni commento è bene accetto solo se riguarda direttamente l'argomento del post.